VALERIO CORZANI

sabato 3 luglio

Presenta programmi radiofonici per la seconda rete della Radio Svizzera Italiana ed è conduttore, autore e regista di Radio3 Rai. Con RadioRai collabora dal 1986 e ha firmato per le tre reti dei canali radiofonici nazionali centinaia di programmi, sia nelle vesti di conduttore che in quelle di autore, di consulente musicale e di regista.
Attualmente è curatore e uno dei conduttori de “L’idealista”, ideatore e redattore di “Sei Gradi”, conduttore de “La musica tra le righe”, consulente musicale di “Pagina3”, “Ad alta voce”, “Fahrenheit”, “Radio3Mondo”, “Wikiradio”, “Radio3 Scienza”, “A3”, “Pantagruel”, tutte trasmissioni di Radio3. Per la seconda rete della Radio Svizzera Italiana ha confezionato decine di contributi e di speciali (in particolare per le trasmissioni Jukebox 900 e Sherazade), ideato e condotto il programma “Effetto Larsen” e attualmente collabora con il programma “ReteDueCinque” e conduce insieme a Sergio Albertoni il rotocalco dadaista-musicale “Babilonia”. 
E’ stato il direttore artistico dell’emittente Radio Wave di Arezzo, conduttore per Radio Libera99 (Bologna) e per il circuito di Popolare Network.

Black People in a White World

“Il mio peccato è nella mia pelle” dice il verso di un blues molto noto e da questa constatazione si sono dipanate molte delle tortuose e lente ricerche d’identità che hanno portato il popolo nero al complesso mosaico della sua storia. In “Black People in a White World” si raccontano le perlustrazioni di Valerio Corzani in giro per il mondo. Si approda così in Marocco, Tailandia, Colombia, Mali, Zanzibar, Inghilterra, Italia, Francia, Giordania, Portogallo, Etiopia, India, Algeria e Capoverde con un unico tema a guidare il tracciato della conferenza: la situazione del “popolo nero” ad ogni latitudine, i sogni e le vicissitudini della “Black Odyssey”, e il tentativo di documentare, sia pure in una variabile infinita di sfumature, quella che l’intellettuale senegalese Léopold Sédar Senghor chiama “la négritude”. È un viaggio disordinato e randomico, che però trova insospettabili e lungimiranti legami.

 

PLANET OCEAN

Lo stato delle acque sulla terra

Incanto ed inquietudine convivono nel documentario con cui Yann Arthus-Bertrand e da Michael Pitiot raccontano la vita fuori e dentro l’acqua. 
Tutti sanno, ma tendono a dimenticare, che condividiamo il mondo, e che buona parte di esso è mondo blu, liquido, sommerso. Gli oceani sono così immensi da aver forgiato in noi l’idea che siano infiniti, ma tutto sul pianeta ha una capacità limitata che noi dobbiamo imparare a gestire. Da una parte la bellezza del mondo sommerso e il dinamismo affascinante di tutto ciò che vi naviga sopra, dall’altra i pericoli dello sfruttamento ittico intensivo, dell’inquinamento industriale delle acque, dell’estinzione di molte specie.
Interiors – Valerio Corzani ed Erica Scherl – rivisitano con il suono le immagini di Planet Ocean, unendo elettronico e analogico cavalcando il ritmo senza mai abusarne, mettendo in moto un tracciato pieno di fibrillazioni e sorprese. Un viaggio musicale che si presenta davvero onirico e “stupefacente”. Corrispondenze d’amorosi sensi, strategie dei sentimenti, ipotesi di corteggiamenti tra coppie di elementi mai scontate: il violino e il basso, il legno e il magnete, le frequenze e i chip, le immagini e i suoni, i cerchi ritmici e le fughe solistiche…Arredamenti sonori per ambienti che fluttuano e si trasformano. 

Dopo una laurea in Storia contemporanea, inizia a lavorare per Radio3 Rai nel 2005, occupandosi di esteri per Radio3Mondo. Nel 2007 lascia la Rai per la Regione Lazio, dove diventa ghostwriter dell’allora presidente. Resiste due anni senza la Radio per tornarci nel 2009. Nel 2013, ormai madre di tre figlie, si trasferisce a Berlino, dove scopre la sua passione per gli audio documentari, ne realizza alcuni (Onde sul muro/ Wolfsburg la città della fabbrica) e partecipa come giurata a due edizioni del Prix Europa. Nel 2015 torna in Italia e entra a far parte della squadra di Tre Soldi, il programma di audio documentari di Radio3, con cui ha realizzato ‘Labanof’ il primo podcast originale di Radio3, una riflessione sul concetto di identità, partendo dal lavoro svolto nel Laboratorio di Antropologia e di odontologia forense di Milano, per restituire un nome a chi morendo l’ha perso.

GIULIA NUCCI

sabato 10 luglio

LA NASCITA DI UN PODCAST

Case study Labanof: quando la scienza ci aiuta a restare umani.

MASTERCLASS

SAB 10 LUGLIO | h. 18.00 - Su iscrizione

Raccontare il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense di Milano, dove da 25 anni ogni giorno odontologi, biologi, archeologi, naturalisti e antropologi si occupano di studiare i corpi e le ossa dei ‘senza nome’ alla ricerca di segni e tracce di un passato antico e recente ancora da raccontare, è l’obiettivo dei cinque episodi del podcast ‘Labanof: corpi senza nome’, prodotto da Rai Radio3. Come è stata costruita la narrazione? Perché la scelta di questo tema è stata tanto importante per il servizio pubblico? Perché produrre un podcast non è come realizzare un radiodocumentario?

La partecipazione è libera, ma i posti sono limitati. Candidati scrivendo una mail a radiozappa.vi@gmail.com dove ci racconti perché ti piacerebbe partecipare. Ti scriveremo se riuscirai ad essere dei nostri!

LABANOF

Corpi senza nome dal fondo del Mediterraneo

di Fabiana Carobolante, Daria Corrias, Giulia Nucci, Raffaele Passerini

Il LABANOF è il laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università Milano, dove ogni giorno la professoressa Cristina Cattaneo con il suo staff lavora per restituire un’identità a chi morendo l’ha persa.
Dopo aver risolto per anni alcuni dei casi più controversi di identificazione post mortem della storia italiana recente, nell’estate del 2015 una telefonata li porrà di fronte a una sfida mai tentata prima: dare un nome alle vittime di una delle peggiori tragedie del mar Mediterraneo, il naufragio di un barcone al largo delle coste libiche avvenuto il 18 aprile 2015.
Il LABANOF viene incaricato di dare un nome a quelle vittime. Da qui ha inizio una missione che tuttora li vede impegnati nello studio dei resti e degli effetti personali dei naufraghi. Da qui ha inizio una delle loro battaglie, perché restituire un’identità a tutti i morti sconosciuti, senza distinzione di provenienza, è l’obiettivo. Non solo per ridare loro una dignità, ma soprattutto per offrire risposte a chi rimane.

CHIARA D'AMBROS

sabato 17 luglio

Chiara D’Ambros è regista e videomaker per Rai Radio. Laureata in Scienze della comunicazione, nel 2009 ha completato il dottorato di ricerca in sociobiologia dei processi interculturali e comunicativi nella sfera pubblica. Attualmente si occupa di analisi, sviluppo e restituzione di contenuti in forma audiovisiva per diverse piattaforme on e off line. Ha collaborato in diversi programmi dell’emittente radiofonica nazionale: Radio3 Suite, Passioni, Tre Soldi, Ad Alta Voce, Colpo di Sole e 2Night Canicola, Report.

GIORNALISMO D'INCHIESTA LOCALE

Case Study A tutti i costi: la forma dell'audiodocumentario

MASTERCLASS

SAB 17 LUGLIO | h. 18.00 - Su iscrizione

Come raccontare una storia avvenuto proprio qui, dove sei nato/a? È nel vicentino che Chiara D’Ambros, regista e videomaker Rai, deve muoversi per costruire “A tutti i costi”, un audiodocumentario che indaga la storia della Miteni e le conseguenze che tutt’oggi si trovano a subire le persone coinvolte e l’ambiente in cui viviamo. Quali ostacoli e rischi sono connessi alla ricerca? E quali invece le possibilità e i plus che possono dare la conoscenza del territorio e dei suoi attori?

La partecipazione è libera, ma i posti sono limitati. Candidati scrivendo una mail a radiozappa.vi@gmail.com dove ci racconti perché ti piacerebbe partecipare. Ti scriveremo se riuscirai ad essere dei nostri!

A TUTTI I COSTI

Una storia di lavoro e salute, di sostanze invisibili e acque inquinate, di paesaggi contaminati e vite compromesse.

Questa è una storia di lavoro e salute, di sostanze invisibili e acque inquinate, di paesaggi contaminati e vite compromesse. La voce dei lavoratori della Miteni, una fabbrica di prodotti chimici, di un medico, di attivisti ci porteranno attraverso un viaggio sonoro in Veneto, regione che a partire dagli anni ’60, ha conosciuto uno sviluppo economico fulminante. Questo territorio si arricchisce, ma a costi altissimi per l’ambiente e spesso per la salute. È in questi anni che nasce la RiMar, Ricerche Marzotto, che a fine anni ’80 verrà venduta a Mistubishi e Enichem diventando così, Miteni: una fabbrica in cui si producevano i derivati del fluoro, gli Pfas, “molecole indistruttibili”. Nel tempo si è scoperto che causavano danni, anche gravi alla salute. I lavoratori della Miteni sono risultati essere i più contaminati al mondo. Ad aggravare questa situazione è stata la contaminazione di Pfas delle falde acquifere e quindi dell’acqua dei comuni a valle della fabbrica. Una crisi di proporzioni enormi che ha danneggiato l’ambiente. Si pone così una domanda fondamentale: lavoro a tutti i costi? Anche a discapito dei danni ambientali e alla salute?

ACCESSO AGLI EVENTI
Ingresso libero, riservato ai soci ARCI (è possibile tesserarsi la sera stessa dell’evento). Prenotazione consigliatissima: segui il link della serata e compila il form. 

LE MASTERCLASS
La partecipazione è libera, ma i posti sono limitati. Candidati scrivendo una mail a radiozappa.vi@gmail.com dove ci racconti perché ti piacerebbe partecipare. Ti scriveremo se riuscirai ad essere dei nostri!

La rassegna prosegue a settembre #staytuned!

Porto Burci inONDA è realizzata con il contributo dei Corpi Europei di Solidarietà. La rassegna fa parte del progetto BaraOnde di Arci Servizio Civile Vicenza in collaborazione con Radio Zappa.

Arci Servizio Civile Vicenza APS dal 2001 diffonde la cultura della cittadinanza attiva e del protagonismo giovanile soprattutto attraverso il Servizio Civile. Da aprile 2018 gestisce, assieme a Legambiente Vicenza, il centro culturale, ambientale e formativo Porto Burci.

Radio Zappa – Voci sottratte all’agricoltura, dal 2014 propone sul web programmi musicali, approfondimenti culturali, e si propone come microfono aperto a Vicenza per chi vuol far sentire la propria voce.